venerdì 28 gennaio 2011

presentato un emendamento sblocca-sanatorie: ambientalisti contro.

Alcuni senatori, stanno provando ad inserire un emendamento al decreto milleproroghe, al fine di consentire una proroga per la presentazione delle istanze ai sensi della legge 326/2003. Resterebbero fermi i termini temporali di ultimazione della costruzione previsti dalla stessa legge. Inoltre proporrebbero  un chiarimento nel senso di consentire la sanatoria a condizione che l'immobile sia compatibile con i vincoli sul territorio. La proposta è opportuna, saggia, intelligente. Non si apre ad un nuovo condono, non si deturpa il territorio e spiegheremo subito perché. Non si apre ad un nuovo condono, perché si tratta di una legge del 2003 della quale viene prorogata solo la scadenza per la presentazione delle istanze per gli edifici che furono ultimati entro l'anno 2003. Quindi quelli costruiti successivamente non possono rientrarvi, di conseguenza non vi è un nuovo condono. La proroga è dettata dalla necessità di dare la possibilità ai cittadini di presentare domanda di condono con una legge più chiara rispetto la questione dei vincoli sul territorio. Non si deturpa il territorio, perché le costruzioni esistono a prescindere dall'eventuale proroga. Con il condono non si spinge a costruire nuove case abusive (anche perché si possono sanare solo quelle costruite prima dell'anno 2003). Il territorio è già deturpato e dovremmo cercare di comprendere quali siano le ragioni, certamente non riconducibili alle sanatorie, ma ai gravi danni che ha causato una legislazione restrittiva, ingarbugliata, frammentata, dove tanti vogliono mettere le mani e le hanno messe per tutelare i propri interessi economici , prima di tutti certi ambientalisti, persone estremamente dannose per il Paese. Questi signori bisogna combatterli con coraggio, bisogna fare loro capire quanto siano nel torto.

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